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Le polarità dell'amore tra normalità e patologia.

“Ho bisogno di lui / ho bisogno di lei; non riesco a lasciarlo/a nonostante tutto!”
“Non posso vivere senza di lui / lei: mi manca il respiro!”
“Non la amo più / non lo amo più. Forse non l’ho mai amato/a”
“Intraprendo tante relazioni contemporaneamente, ma mi sento sempre vuoto/a e solo/a”
Cominciano così molte richieste di aiuto, frasi pronunciate nel setting terapeutico da uomini e donne che si annullano in soffocanti rapporti simbiotici e fusionali o rifuggono l’amore chiudendosi in un vuoto emozionale, divorati da una solitudine che molti incontri fugaci non riescono a colmareEh sì, perché l’amore rappresenta una fatale alchimia che avvolge la vita di ogni individuo oltre lo spazio e il tempo, ma se si altera l’equilibrio tra il proprio confine e lo spazio condiviso, si può trasformare in una gabbia senza prospettive di fugaSi può scivolare, così, nelle forme patologiche dell’amore che oscillano dalla dipendenza affettiva, una insaziabile fame d’amore, all’autarchia affettiva, ovvero alla chiusura completa a qualunque sentimento. La dipendenza affettiva (love addiction) rappresenta una vera e propria ossessione amorosa che affligge un individuo, il quale tende a creare rapporti fusionali, cercando di appagare il suo disperato bisogno d’amore, fino ad annullarsi completamente.Non tutti gli amori si esprimono in una dipendenza affettiva, ma di certo ogni dipendenza affettiva ha bisogno di un amore per radicarsi in una personalità!Nel presente lavoro l’amore viene esplorato nelle sue diverse polarità che si muovono tra normalità e patologia nella cornice teorica della Gestalt. Pertanto, è risultato opportuno fornire un accenno propedeutico ai fondamenti della psicoterapia della Gestalt. I molteplici volti dell’amore, i suoi fondamenti neurobiologici, i processi chimici e fisici che ne sono alla base, la descrizione delle diverse fasi attraverso le quali si sviluppa, rappresentano la parte introduttiva del presente saggio. L’autrice offre, oltre a una panoramica dei diversi approcci teorici sull’argomento, una “lettura” personale dell’amore e delle sue possibili declinazioni patologiche, inserendola nell’ottica della dinamica delle polarità tra conflitto e integrazione nella psicoterapia della Gestalt. Una relazione d’amore rappresenta una gestalt che nasce dalla relazione tra due individui e dalla loro capacità di trascendere il proprio egocentrismo, dando valore e senso alla specificità propria e dell'altro. L’autrice delinea lo sviluppo di questo processo, che va dall’innamoramento all’amore consolidato, attraverso il ciclo di contatto.La disfunzionalità del ciclo di contatto relativa alla gestalt dell’amore si può immaginare come una polarità in cui ad un estremo si colloca la dipendenza affettiva e all’altro l’autarchia, entrambi equidistanti dal punto zero su cui si colloca l’interdipendenza sana che dovrebbe chiudere la gestalt dell’amore. La disfunzionalità comporta diverse interruzioni lungo il continuum del ciclo di contatto che assumono connotazioni diverse a seconda della fase.La dipendenza affettiva viene descritta tracciandone le caratteristiche principali, le varie ipotesi eziologiche, le peculiarità nell’elaborazione del lutto d’amore e i possibili passi verso la guarigione nell’ambito di un percorso di consapevolezza.
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TUTTA COLPA DEL PRINCIPE AZZURRO!
NON CHIEDERE ALL'AMORE QUELLO CHE NON TI PUO' DARE

Miti, leggende, favole e fiabe rappresentano mirabili strumenti, attraverso i quali, viaggiando sulle ali della fantasia, si “trasmettono” usi, costumi e ,soprattutto, emozioni.  Resistono all’usura del tempo e con la profondità della leggerezza riescono ad arrivare al cuore di tutti.

 “Tutta colpa del principe Azzurro! Non chiedere all’amore quello che non ti può dare” è una fiaba speciale, un romanzo fiabesco dal contenuto allegorico in cui si incontrano i protagonisti delle fiabe classiche che hanno colorato l'infanzia dei bambini di ogni tempo, cullandoli in un mondo magico.

Il contesto in cui si intrecciano le storie dei vari personaggi è il Bosco del Tempo Sospeso, una vera e propria oasi verde al di là dello spazio e del tempo, che si diramava folto e lussureggiante nella città di Oltre e presenta caratteristiche realistiche e ,in parte, fantastiche.

Nella ridente cittadina di Oltre il tempo sembra non essersi fermato, ma "integrato": con l'evoluzione della scienza e della tecnica, nuove invenzioni e antiche scoperte coesistono, nulla viene mai considerato obsoleto, ma integrato con il nuovo.

Il Bosco del Tempo Sospeso, in cui nonostante l’alternarsi delle stagioni la temperatura rimane, anche nell’ inverno inoltrato, sempre dolce e mite, è abitato da numerose creature dai poteri magici: fate, ninfe, gnomi e folletti. In questo scenario incantato la realtà si intreccia con la fantasia: i protagonisti, soprannominati come i personaggi delle fiabe, si incontrano e danno vita ad una trama ricca di contenuti allegorici e fitta di colpi di scena.

Infatti, ogni personaggio, descritto con cura, incarna un particolare “tipo” psicologico.

Il punto focale intorno a cui ruotano tutte le vicende è il Mal d’Amore ovvero la dipendenza affettiva, quel disperato bisogno d’amore che porta quasi alla morte due delle protagoniste: Lucrezia alias Biancaneve e Aurora alias La Bella Addormentata nel Bosco. Le due fanciulle, vittime del Mal d’amore, dormono un sonno profondo, da cui non riescono a risvegliarsi, nel Tempio della Cura. Qui mago Merlino e la sua compagna, la fedele Fata Morgana, coadiuvati da numerosi folletti, accolgono chiunque sia afflitto da un male del corpo o dell’anima e lo curano con erbe medicamentose e intrugli magici.

Della cura dell’anima si occupa, in modo diverso da Mago Merlino, Eulalia, la Fata della Parola Magica, soprannominata dalle magiche creature del bosco: Fata Smemorina. Mago Merlino cura il corpo e l’anima con un approccio incentrato esclusivamente sull’attenzione alla malattia, affidandosi meramente allasua competenza e offrendo un rimedio esclusivamente farmacologico. Eulalia, invece, pone al centro della sua attenzione la persona nel suo complesso e la guida in un viaggio di scoperta dentro di sè, aiutandola a riconoscere le sue risorse ed acccettare i propri limiti.

 .La dimora di Eulalia sorge nella Raduna delle Fresie, proprio nel bel mezzo del Bosco, quando la vegetazione diventava più fitta e i sentieri più intricati, accanto all'ingresso di una selva speciale : la Selva della Consapevolezza. Questa Selva rappresenta allegoricamente il percorso di psicoterapia attraverso il quale raggiungere il proprio equilibrio interiore per condurre una serena esistenza. Una enorme porta, fatta di robusti rami intrecciati, racchiusa tra due maestosi alberi secolari, costituisce l’unico punto d’accesso alla Selva della Consapevolezza. La serratura di questa porta, a forma di cuore, possiede una toppa magica, la quale cambia forma e dimensione a seconda del viaggiatore che le si pone di fronte. E’ il suo stesso desiderio a modificare la toppa della chiave che prende la forma della sua anima. La Fata Smemorina, che rappresenta allegoricamente la figura dello psicoterapeuta, carpendone la forma, la disegna e poi di corsa manda Trilly dagli gnomi che lavoravano nel sottosuolo del Bosco, affinchè forgino la chiave giusta. Chi riuscirà a riportare in vita Biancaneve e Aurora? Mago Merlino o la Fata Eulalia?

Tra amori nascenti, delusioni e imprevisti del cuore le storie dei personaggi si snodano e si intrecciano nell’atmosfera magica di in tempo sospeso tra la crudezza della realtà e la magia della fantasia fino a integrarsi nello stupore della meravigliosa quotidianità.

 

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DEDICATO 

Ai miei amori di transizione, incontrati per caso sul cammino tortuoso della mia vita, che mi hanno traghettato da un grande amore all’altro, regalandomi la leggera profondità della consapevolezza e dell’autenticità…

Da me a loro…

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